Se siete ancora su SQL Server 2005, è bene che pensiate seriamente di migrare ad una versione più nuova del prodotto (direi la 2014 come minimo) perchè è ormai giunto il momento della pensione anche per questa gloriosa versione. E’ stata una release con le feature più ricche, con l’introduzione di XML, CLR e SSIS per non parlare di un rinnovamento totale di SSAS, ma ha fatto il suo tempo. Aveva già raggiunto la milestone di fine supporto qualche anno fa, ma dal 12 Aprile 2016, finirà anche il supporto esteso che significa, in poche parole: basta aggiornamenti anche se dovessero essere legati alla sicurezza.
Iniziate quindi a programmare la migrazione prima di farvi trovare impreparati, non è solo una questione di performance, è proprio una questione di sicurezza. Se volete essere sicuri di essere nella migliore situazione possibile rispetto ad attacchi informatici (a cui possono essere esposti tutti, Hacking Team insegna, sia come target dell’attacco che come attacker), non c’è tempo da perdere. Ovviamente nelle nuove versioni c’è anche una quantità enorme di novità che rendono sviluppo ed amministrazione sempre più semplici ed efficaci, oltre che fornire performance e affidabilità sempre migliori.
Migrare può essere l’occasione anche per valutare SQL Azure, che è ormai più che allineato alle feature di SQL Server che vengono comunemente utilizzate.
Qui la news ufficiale direttamente dal sito di Microsoft:
Extended support for SQL Server 2005 ends on April 12, 2016
e, pubblicato giusto pochi giorni fa, l’articolo “Quale versione di SQL Server è più adatta a me?” può esservi di aiuto per capire se rimanere on-premises, andare sul Cloud e con che soluzione andarci, oppure se scegliere una strada ibrida (ad esempio per avere SQL Server on-premises e la soluzione di Disaster Recovery su Azure)
Credetemi, non aspettate l’ultimo momento.